Al blu di Prussia, dal Gruppo Sud al Mac
arte a napoli nel dopoguerra
13 ottobre 2016_7 gennaio 2017
Dal Gruppo Sud al Mac, arte a Napoli nel dopoguerra, oltre che rappresentare un’importante occasione per dar voce ai numerosi artisti aderenti al movimento, vuole essere un omaggio e un ricordo a Guido Mannajuolo che, con la sua galleria, un “buco elegante nell’elegantissima via Filangieri” (come amava ricordarla Mario Stefanile), ebbe il merito e il coraggio di far conoscere le nuove forze dell’arte partenopea aprendo le porte della sua galleria agli esponenti più giovani e promettenti del tempo.
Ai più noto come “mecenate” per l’attenzione rivolta all’ aspetto divulgativo dell’arte, Guido Mannajuolo con Al Blu di Prussia fu un vero e proprio punto di riferimento per la cultura figurativa napoletana, annoverando nel suo albo d’oro un intenso calendario con mostre di maestri dell’arte del Novecento Italiano ed Europeo tra i quali spiccano Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Salvator Dalì e George Braque.
Dal Gruppo Sud al Mac, arte a Napoli nel dopoguerra, riprodurrà gli scenari e le atmosfere che hanno contrassegnato la galleria nel corso delle mostre del Gruppo Sud e del Gruppo dei concretisti napoletani appartenenti al Mac. Il Gruppo Sud nasce nel 1947 intorno alla rivista ‘’SUD‘’ fondata e diretta da Pasquale Prunas che, con l’intento di rinnovare la pittura napoletana, nel riunire pittori e scultori dalla formazione e dagli interessi diversi, ha favorito l’eterogeneità delle varie tendenze, dall’ espressionismo al post-cubismo dall’astrattismo al realismo, dando così vita allo scenario per il dibattito tra astrattisti e realisti, alternando il linguaggio contemporaneo con quello più radicato al passato.
Ricorderemo Guido, per essere stato una ‘’mente libera‘’ condividendo con lui la scelta rivoluzionaria di promuovere un’arte ancora in fase di sviluppo, in una Napoli che già sapeva guardare al futuro.
Mario Pellegrino